Il
fenomeno puo' essere diviso in tre stadi: stadio di incubazione o di
innesco delle cricche; propagazione delle cricche; rottura
meccanica di schianto.
- Lo
stadio di incubazione consiste in un attacco corrosivo localizzato
, di aspetto simile al pitting, dovuto ad una reazione
elettrochimica che si svolge tra una piccola zona anodica ed
una vasta
superficie catodica. La zona anodica, dove ha luogo la dissoluzione
del metallo, si puo' formare sia per rottura locale di un film
passivante (microdeformazioni plastiche) sia in virtu' di
una maggiore attivita'
elettrochimica del metallo (bordi di grano, inclusioni, precipitati).
Per innesco si intende l’azione locale rapida della corrosione
che estende le microcavita' lungo cammini anodici, e della
sollecitazione
che tende a collegare tra loro le cavita' allineate ortogonalmente
alla direzione dello sforzo, dando origine alla microfessura.
L’interazione
tra corrosione e sollecitazione e' in questa fase particolarmente
importante: infatti la deformazione plastica del metallo alla
radice della microfessura
espone nuove superfici (non passivate) all’azione del mezzo
corrosivo, accelerando il processo di dissoluzione anodica.
D’altra parte la
formazione della fessura tende a concentrare la sollecitazione
esaltandone localmente l’influenza. Inoltre il periodo di
innesco specialmente per elementi strutturali ad elevato grado
di finitura superficiale
puo' risultare anche una parte rilevante dell’intera durata
del materiale. In pratica, su pezzi in esercizio numerosi sono
i difetti superficiali
in grado di innescare la cricca. In questi casi la durata del
periodo di incubazione diminuisce in misura maggiore o minore
in relazione
alla forma del difetto ed alle sue caratteristiche geometriche.
- Una
volta che la cricca si e' formata la sua propagazione ha
luogo per
azione combinata dell’ambiente corrosivo e degli sforzi applicati
e la velocita' di penetrazione della stessa, che e' funzione dell’ambiente,
del materiale metallico e dello stato di sollecitazione, puo'
raggiungere anche valori particolarmente elevati. Su leghe
di alluminio, al variare
delle condizioni ambientali e di carico, si sono misurate velocita'
di penetrazione comprese tra 10-10 e piu' di 10
cm l'ora. Man mano che la cricca avanza la sezione resistente
diminuisce fintanto
che, in relazione agli sforzi applicati ed alla tenacita' del
materiale, non si raggiungono le condizioni perche' si produca
la rottura di
schianto
di tipo puramente meccanico. Questa rottura finale e' di tipo
duttile o fragile a seconda della tenacita' e della sensibilita'
all’intaglio
del materiale.
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